Ne penso tutto il male possibile.
Secondo me il Brasile, a causa dell'ignoranza, viene considerato fin troppo bene. Io fino allo scorso ottobre ho avuto modo di lavorare e vivere in più di una città, e francamente in questa immagine di paese paradisiaco e accogliente di quel paese - che pure, lo sottolineo, anch'io avevo prima di conoscere città e persone - non mi riconosco per niente, anzi.
I problemi del Brasile sono tanti, ma secondo me hanno un loro perché. Da come si è comporta certa gente - che è pronta a memorizzarsi ogni piccolo favore che ti fa per rinfacciartelo alla prima occasione e preoccuparsi di essere ripagata esattamente nell'egual misura - ho capito che non è proprio come dici tu, non è nell'interesse della gente muoversi ad aiutare il prossimo, o mettersi a disposizione del prossimo senza ricavarne dei vantaggi. Roba da far crollare da un momento all'altro amori e amicizie che sembravano promettere bene, come è successo anche a me. All'apparenza sono tutti gentili e disponibili, poi basta sgarrare una volta (e sgarrare significa anche solo dimenticarsi di un compleanno) che mostrano tutt'altra faccia e ti presentano il conto. Nessuno ti aiuta o ti dà per niente.
Ed è facile capire perché continua ad esserci questo colossale divario tra i pochi che hanno tutto e i molti che hanno niente, perché a venire incontro ai miserabili non porta a nulla.
Ci rimasi malissimo quando una volta a Rio uscimmo io e un collega a mangiar fuori con degli "amici" e dinanzi a dei bambini della strada che erano venuti a chiederci gli avanzi per mangiarli ci hanno detto che dovevamo cacciarli via perché se si trovavano in quella condizione era perché erano stati maledetti da dio. Qui è stato complice anche il fanatismo religioso che sta andando sempre più diffondendosi grazie alle sette pentecostali.
Molto comodo è poi, per chi detiene il potere, mantenere coscienziosamente la gente nella colossale disinformazione su ciò che accade. Parlando con i brasiliani si capisce che non conoscono il loro Paese, né vicende storiche né caratteristiche né - soprattutto - cronaca.
Diversamente saprebbe che nelle favelas c'è una continua guerra tra bande e trafficanti che la polizia - mediante retate che ammazzano ogni tanto decine di persone a casaccio - cerca disperatamente di tenere confinata lì. Anche perché non sono rari i casi in cui la gente benestante si difende dai mendicanti o dai presunti rapinatori con la pistola. A Brasilia (aprile 2006) mi è capitato di vedere cadaveri raccattati per la strada, e garantisco che non è un bello spettacolo.
Saprebbe pure che il mercato dello sfruttamento sessuale dei minori è tutto in mano a gente in alto, che con questa vergogna porta molti soldi. Oltre a tutto il commercio con l'estero del petrolio e delle risorse minararie, sempre e solo in mano ai soliti noti.
E ogni tanto, qualche giornalista che si occupa seriamente dei suddetti argomenti piuttosto che negare l'evidenza viene prudentemente fatto fuori.
La cultura non ha niente a che vedere con la nostra, grazie a Dio. Se gli Italiani piacciono tanto temo che sia per l'idea abbastanza diffusa (e chissà perché poi, con il mio stipendio a momenti avevo problemi anche là) che siamo pieni di soldi. E bisogna stare attenti, perché vien fuori subito l'occasione per approfittarne. Se hai a che fare donne poi (donne, non prostitute, e magari anche di 30-40 anni) te ne accorgi fin troppo presto. Uno che va in Brasile a comportarsi da scorbutico e scontroso certamente non si farà ben volere, ma la sua fortuna è questa. Subisce senz'altro miglior sorte di uno che si mostra gentile.
Ma poi le città sono brutte, sono disumane. Io non so chi abbia potuto costruire liberamente certi obbrobri per chilometri e chilometri (non fa differenza Rio, Brasilia, Porto Alegre, San Paolo, eccetera) senza avere rimorsi sulla coscienza. Più la delinquenza (io sono stato rapinato quattro volte in zone centralissime, pur girando senza davvero niente se non qualche soldo), lo sporcizia e questo senso di tristezza, di sciatteria, di buio, che ti trasmette il girare per certi quartieri.
Comunque mi è sembrato che il Brasile sia un caso isolato nell'America Latina. Altrove avranno problemi simili, ma senz'altro la gente è molto migliore. Meno esosa, meno approfittatrice, e senz'altro più sinceramente cordiale e disponibile.